Ricette

La Piadina Romagnola

Vivo a Bologna ormai dal 2010, e nonostante non abbia voluto assorbire le tradizioni e il dialetto di questa terra, su una cosa mi sono divertita a sperimentare molto: il cibo.

Sulla mia tavola è facile trovare piatti della tradizione culinaria dell’Emilia-Romagna, dal ragù alle tagliatelle, dai tortellini ai tortelloni, dalle tigelle alla piadina, tutti rigorosamente home made.

Per iniziare mi sono affidata alle ricette esperte di tre cuoche del territorio: Alessandra Spisni, Cristina Lunardini e Nonna Maria (mia suocera…che come fa le tagliatelle lei nessuno mai!)

Stanca della piada acquistata, in una sera d’inverno di diversi anni fa ho provato a farla homemade, recuperando la ricetta proprio da Cristina Lunardini, dopo averla vista nel suo programma tv su Sky.

Il risultato? Un successo!!!! L’impasto è molto morbido, e la piada rimane un po’ più alta ed è possibile anche arrotolarla, diciamo che è a metà tra la piada ravennate e quella riminese.

Perché voi lo sapete che esistono due tipi di piade vero? La piadina romagnola può fregiarsi del marchio IGP, e come ci indica il Consorzio Piadina Romagnola “Il Disciplinare presenta la Piadina Romagnola al consumo in due tipologie: quella con un diametro minore (15-25 cm) ma più spessa (4-8 mm), e alla Riminese con un diametro maggiore (23-30 cm) e più sottile (fino a 3 mm)”.

La mia versione preferita è il cassone (per dirla alla maniera dei Riccionesi), ovvero un calzone di piada farcito. E proprio a Rimini e Riccione, dove ho mangiato i cassoni più buoni del mondo, ho rubato qualche idea sulla farcitura. Il mio top? Il leggerissimo patate, salsiccia, e mozzarella naturalmente!

Ma potete farcirlo anche con erbe e mozzarella, oppure con pomodoro e mozzarella. Se poi volete restare sul classico, cosa c’è di meglio di una piada con prosciutto crudo appena affettato, squacquerone e rucola?

Dimenticavo, la cottura della piada homemade avviene sulla apposita piastra in ghisa, acquistata direttamente in un negozio di Rimini. Potete provare su una crepiera, ma il fuoco dovrà essere basso per non bruciarla e cmq il risultato non sarà lo stesso!

Vi lascio la ricetta (alla quale ho apportato una piccola variante sul lievito) con qualche foto, e attendo i vostri esperimenti!!

Quando ne preparo in più, stendo tutte le piade o lascio un po’ di impasto da tirare, e poi le cuocio il giorno dopo: sono ancora più morbide!!!

 

Foto: macchiadinutella

© 2015 macchiadinutella Tutti i diritti riservati

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1 Comment

  • Reply
    Riccardo Franchini
    17 giugno 2015 at 1:30 pm

    L’ha ribloggato su Food Wine Worlde ha commentato:
    ……………………..Cerco collaboratori per il sito http://www.luccafoodwine.com

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